Quali sono le condizioni necessarie per contrarre un matrimonio civile
Oggi ci si può sposare anche senza troppi formalismi e rituali: vediamo quali sono le condizioni necessarie per contrarre un matrimonio civile.
Sposarsi è una scelta d’amore, da fare con gioia e con molta libertà. Inutile imporsi di seguire a tutti i costi modelli che appartengono ad altri, subendo magari dei rituali che non sono in linea con le convinzioni morali e religiose degli sposi.
Oggi per fortuna, chi sceglie di non sposarsi in Chiesa può farlo senza tante difficoltà, e senza timore di essere giudicato: ormai infatti il rito civile è pienamente accettato un po’ ovunque e non compromette certo la buona riuscita di una giornata che rimarrà comunque indimenticabile.
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Naturalmente, per contrarre matrimonio civile servono due testimoni e la presenza di un rappresentante istituzionale appositamente autorizzato (di solito un sindaco o un assessore comunale) che celebrerà il rito.
Le condizioni necessarie per contrarre matrimonio, civile e non, sono quelle previste dal Codice Civile (art. 84 e seguenti). Vediamole:
1. Gli sposi devono essere maggiorenni
Solo per gravi motivi il tribunale può derogare e ammettere al matrimonio anche un minorenne (di almeno 16 anni).
2. Gli sposi devono essere liberi da vincoli matrimoniali
Non può sposarsi chi è ancora vincolato da nozze precedenti: ciò significa che una persona che voglia sposarsi per la seconda volta dovrà prima ottenere il divorzio o chiedere l’annullamento delle nozze precedenti. Ovviamente, non c’è nessun vincolo per esempio per chi è rimasto vedovo/a.
3. Gli sposi devono essere capaci di intendere e volere
Naturalmente, il matrimonio è possibile soltanto tra due persone che scelgono consapevolmente di sposarsi e quindi sono nel pieno possesso delle loro facoltà mentali.
4. Per la sposa devono essere trascorsi almeno 300 giorni dal divorzio o dall’annullamento delle nozze precedenti
Non si tratta ovviamente in questo caso di una condizione discriminatoria, ma di una regola necessaria per evitare incertezze sulla paternità di un figlio che nasca dopo il matrimonio.
5. Gli sposi non devono essere parenti troppo stretti
Per ovvi motivi, parenti di primo grado non possono sposarsi tra loro. Qualche volta il tribunale può derogare e consentire le nozze, per esempio, tra zii e nipoti, o tra cugini. Si tratta però di eccezioni, da valutare caso per caso, con estremo rigore.
Anche nel caso di matrimonio civile, gli sposi devono chiedere la pubblicazione all’ufficiale di stato civile del comune in cui uno degli sposi ha residenza. La pubblicazione si farà nei comuni di residenza degli sposi.
La richiesta deve contenere le generalità degli sposi e indicare l’assenza di impedimenti e se gli sposi hanno già precedentemente contratto matrimonio.
Dopo 8 giorni di pubblicazione e trascorsi altri 4 giorni per eventuali opposizioni di terzi, l’ufficiale del Comune rilascia il certificato di eseguita pubblicazione e gli sposi possono celebrare il matrimonio entro 6 mesi.